sabato 24 agosto 2013

Vittorio Feltri: "Silvio è finito"

Se ancora oggi la piazza sembra rispondere all'appello di Silvio Berlusconi, circa la sua inflessibile e indeflettibile decisione di non mollare (io sono qui; io resto qui; l'ha detto il Cavaliere al suo popolo), all’interno del Pdl e tra i giornalisti, si vedono le crepe. E sono soprattutto i giornali fedeli da sempre a Berlusconi a esprinmere pessimismo. Gianpaolo Pansa su Libero ha detto: "Berlusconi non ha futuro"; l’ex ministro Urbani da La Stampa , spiega che andare ai domiciliari "sarebbe la cosa più saggia"; Vittorio Feltri, in una recente intervista al Fatto Quotidiano ha detto: "Non esistono vie d’uscita. La grazia non sta in piedi perché esistono procedure particolari e non la chiederebbe mai. L’amnistia è esclusa. Il Parlamento, poi, non si lascerà sfuggire l’occasione per togliersi dai piedi il nemico di sempre". Secondo Feltri "la minaccia di far cadere il governo non regge perché Napolitano tenterà di dare vita a un altro esecutivo di scopo a cui aderirebbero anche i Cinque Stelle". Nel Pdl, che in questo periodo di sbandamento non riesce a ricompattarsi - dice ancora Feltri - ci sarebbe sicuramente una parte di parlamentari che, facendo appello al solito senso di responsabilità, aderirebbe a un Letta bis. È inutile mentire a un Berlusconi che cambia idea e umore, ogni due giorni perché la verità è che è in trappola. Questa volta credo sia davvero finita". In altre parole, Vittorio Ferltri ha recitato il "De profundis" politico per Silvio Berlusconi.

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